Il ruolo del Progetto "Nardino" nella fase di riorganizzazione della Rete dell'offerta

La Regione Puglia è impegnata nel triennio 2010 - 2012 nella realizzazione del Piano di Rientro che prevede, tra l'altro, la riconversione di 20 strutture ospedaliere e la contestuale attivazione o potenziamento, sui relativi territori, di Presidi Territoriali di Assistenza e forme di assistenza primaria in grado di gestire i pazienti fragili e più vulnerabili con appropriatezza e secondo le più recenti modalità di presa in carico.
È in atto, pertanto, una fase di riorganizzazione e reingegnerizzazione dell'intero sistema di assistenza territoriale distrettuale che prevede, soprattutto, il governo dei Percorsi Diagnostici - Terapeutici - Assistenziali (PDTA) nel contesto delle Cure Primarie. 
Il modello della presa in carico e, pertanto, della continuità delle cure è quello del Desease & Care Management.
Elemento fondamentale di questo approccio multidisciplinare, a forte integrazione delle diverse professionalità coinvolte, genera l'empowerment del paziente con il supporto innovativo dell'Infermiere - Care Manager. 
Nell'ambito di questo modello assistenziale proposto si inserisce il "Progetto Nardino" che si basa sulla presa in carico delle persone fragili e affette da patologie a lungo termine.

(Fonte http://www.sistema.puglia.it)

La segreteria regionale FIMMG ha rilevato delle criticità che ha sottoposto all'attenzione dei Direttori Generali AA.SS.LL.

 

Prot. 82/12 del 04/07/2012 
   
Egr. Sigg. Direttori Generali AA.SS.LL. 
      Regione Puglia 
      Loro sedi  
Oggetto: Progetto Nardino. 
 
 In relazione all’effettuazione del Progetto Nardino,  la scrivente Segreteria Regionale ha 
rilevato diverse criticità che intende sottoporLe,  per ricevere spiegazioni in merito, considerato che la 
ASL da Lei diretta sta già avviando il progetto.  
In primo luogo, si evidenzia che il rapporto di lavoro dei MMG è regolato da convenzioni 
nazionali e regionali che definiscono tutti gli aspetti dell’attività.  
Appare opportuno sottolineare, inoltre, che la normativa vigente prevede che i compiti del MMG 
non possono essere affidati a soggetti diversi da loro.  
Poiché il Progetto Nardino non è incluso nelle convenzioni nazionali e in quelle regionali, né è 
stato mai sottoscritto un accordo specifico per la sua integrazione con l’attività dei MMG, ne derivano 
delicati problemi di legittimità dei percorsi che si intendono attivare. Oltretutto, stante la peculiarità del 
rapporto di convenzione tra MMG e SSR, l’individuazione di nuovi compiti per i MMG non può avvenire 
ad opera di soggetti terzi ma, per norma vigente, può realizzarsi solo attraverso la condivisione nel CPR e 
con la conseguente sottoscrizione di specifico accordo tra le parti. 
Oltre alla mancanza di uno specifico accordo regionale che definisca i tempi e le modalità per 
l’integrazione del progetto Nardino con l’attività  del Medico di Medicina Generale, è opportuno tener 
conto che l’accesso ai dati sanitari di ogni singolo cittadino necessita di esplicito consenso da parte del 
paziente. Per tali dati il medico di medicina generale ha chiesto il consenso al trattamento al paziente che 
lo ha concesso solo per le figure previste dall’ACN e non per personale assunto da altri soggetti. Infatti, 
l’accesso ai dati presenti nella scheda sanitaria del paziente è disciplinato dall’ACN ed è riservato 
esclusivamente al medico e al suo personale di studio e infermieristico. 
Infine, sarebbe necessario comprendere se il personale infermieristico del Progetto Nardino è 
assunto dalla ASL  e, nel caso, se il costo (anche per la dotazione strumentale che utilizza) grava su fondi 
della medicina generale. Non è noto, infatti, a quale struttura esso appartiene, dal punto di vista 
funzionale, e se quindi risponde al DSS o ad altre strutture. 
Nella qualità di datore di lavoro, si invita il Direttore Generale, nella fase di primissimo avvio del
Progetto, a prendere atto delle criticità evidenziate e a fornire le idonee soluzioni che, se non individuate, 
rischiano di riversare sul DG responsabilità non solo sul piano assistenziale ma anche sul versante 
dell’uso corretto e legittimo delle risorse pubbliche e sui rapporti con il personale convenzionato. 
Bari, 4 luglio 2012  
 
Il Segretario Regionale 
Filippo Anelli 

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