Medici di famiglia in sciopero
Lo sciopero prevede il blocco dell'invio delle ricette elettroniche per cui non ci sarà alcuna ripercussione per i cittadini.
E’ stata inviata in data 12 febbraio 2013 la comunicazione formale ai Prefetti delle province pugliesi, al Presidente Vendola, all’Assessore Attolini e ai Direttori Generali delle AA.SS.LL. con la quale si avvia la procedura di raffreddamento in vista dello sciopero della categoria, a firma del Segretario Generale Regionale della FIMMG dott. Filippo Anelli.
In data 6 febbraio il Consiglio Regionale della FIMMG ha indetto lo stato di agitazione e ha preannunciato il ricorso a tutte le forme di lotta sindacale consentite, essendo cessata, e non per responsabilità della parte sindacale, ogni possibilità di concertazione.
Le motivazioni sono legate alla mancata attivazione dei servizi territoriali, oramai indispensabili all’indomani della chiusura degli ospedali. I cittadini, infatti, sempre più lamentano la difficoltà ad ottenere le prestazioni di cui necessitano nei tempi e nei modi dovuti. Tutto ciò ha determinato un abbassamento dei livelli essenziali di assistenza ed in maniera particolare delle cure territoriali e di quelle domiciliari.
Nonostante le ripetute sollecitazioni al Governo regionale nessuna risposta sinora è stata fornita alle richieste avanzate dalla Fimmg e alle proprie proposte di sviluppo e di reale potenziamento dell’assistenza territoriale ed in particolare della medicina generale.
Inoltre, la regione Puglia ha unilateralmente e autonomamente adottato modelli di gestione delle patologie croniche senza che gli operatori siano stati coinvolti o abbiano condiviso tale modello, con notevole impegno di risorse economiche e senza corrispondenti adeguati risultati assistenziali
Ma non solo. A tutto questo c’è da aggiungere il sovraccarico burocratico imposto ai medici di famiglia, sempre più insostenibile, che sottrae sempre più tempo alla naturale attività clinica del medico di medicina generale.
Mancano collaboratori di studio ed infermieri senza i quali non è possibile avviare i nuovi servizi territoriali e liberare il medico da quei compiti impropri che oggi lo opprimono.
Per questo lo sciopero consisterà nel blocco dell’invio delle ricette elettroniche. I medici di medicina generale spegneranno il collegamento telematico con la Regione sospendendo in questa maniera la trasmissione elettronica delle ricette.
“Abbiamo scelto questa forma di protesta”, ha dichiarato il dott. Filippo Anelli, “per evitare ripercussioni sull’assistenza dei cittadini. In questa maniera ne soffrirà solo l’aspetto burocratico e non sarà alterata l’assistenza sanitaria ai cittadini”.
Se l’atteggiamento di mancato confronto da parte del Governo regionale dovesse perdurare la Federazione dei medici di famiglia è pronta ad ulteriori momenti di lotta sindacale compresa una grande manifestazione e l’eventuale effettiva astensione dall’attività lavorativa.
Fonte: FIMMG