Arrivano nuovi assegni di cura per non autosufficienti.
Assessore Gentile:
Attivo il nuovo assegno di cura rivolto alle persone non autosufficienti, completamente rinnovato. Nuove le modalità di presentazione delle domande, vincolanti i criteri di accesso al beneficio, semplificata la procedura di concessione. Il nuovo assegno di cura sostituisce e comprende sia il vecchio assegno di cura per persone non autosufficienti, sia l'Assistenza Indiretta Personalizzata che erano stati introdotti nel 2010.
A deciderlo, le Linee guida redatte dall'assessorato regionale al Welfare a fine gennaio e rivolte ad Asl e comuni, gli indirizzi operativi per la corretta gestione e informazione del nuovo strumento a sostegno della domanda di cura. Fino al 2013, infatti, in Puglia esistevano tre strumenti differenti: gli assegni di cura per le persone con Sla, gli assegni di cura per non autosufficienti gravi e l'Assistenza indiretta personalizzata. Adesso le procedure vengono semplificate e gestite quasi totalmente dalle Asl. La prima novità è che esisterà un solo assegno di cura che farà sintesi di tutti gli strumenti precedenti ma sarà differenziato per tipologie di beneficiari. 1) Alle persone con SLA (sclerosi laterale amiotrofica) e SMA (atrofia muscolare spinale) e altre patologie rare vanno da un minimo di 500 euro mensili, sulla base di diagnosi certa, a 1000 euro per carichi assistenziali intermedi, ad un massimo di 1.100 euro al mese, nella fase di maggiore aggravamento della malattia e del carico assistenziale. In totale la Regione Puglia ha stanziato per il 2014 ulteriori 6 milioni di euro.
E si stima che oltre ad assicurare la continuità agli Assegni di Cura per i 300 pazienti già presi in carico, nel corso del 2014 si potrà arrivare a circa 500 pazienti complessivi, considerando l'estensione alle altre patologie affini. 2) Anche per gli Assegni di cura per gravissimi non autosufficienti si registrano le maggiori novità. L'importo è unico, pari a 600 euro mensili e 7.200 euro annui: in totale per il biennio 2014-15 sono stanziati 36,8 milioni di euro. Si tratta di uno degli importi più elevati tra quelli assicurati dalle diverse regioni italiane. La stima dei possibili beneficiari è di circa 2550 pazienti non autosufficienti gravissimi, cui sarà assicurato il beneficio per almeno un biennio con la copertura finanziaria attuale.Sono state definite in modo puntuale le patologie gravemente invalidanti che danno diritto di accesso al beneficio economico: richiederanno l'Assegno di Cura i pazienti in stato vegetativo, coma vigile o stato di minima coscienza assistiti a domicilio, tutti i malati gravi dipendenti da alimentazione indotta e respirazione assistita in modo continuativo e coloro che sono affetti da patologie rare, gravemente invalidanti, neurodegenerative o cronico-degenerative non reversibili (come ad esempio Sindrome di Rett, Corea di Huntington, …) .
L'assegno di cura sarà assegnato al nucleo familiare del paziente non autosufficiente esclusivamente nell'ambito di un Progetto Assistenziale Individualizzato (PAI) costruito in Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM), perché sia chiaro che l'assegno di cura non deve rappresentare la monetizzazione del diritto a cure domiciliari di qualità, ma la necessaria integrazione alla rete dei servizi assicurati da ASL e Comuni per sostenere il carico di cura di cui comunque si fa carico la famiglia. A partiredalle ore 12,00 del 24 febbraio è attiva la procedura telematica per la presentazione delle domande da parte delle famiglie interessate, e fino al 30 aprile la procedura sarà riservata esclusivamente ai pazienti affetti dalle patologie di cui sopra, individuate come prioritarie. La procedura è a sportello, cioè ciascuna ASL esaminerà le domande in ordine temporale di arrivo, e ammetterà a finanziamento, facendo decorrere il beneficio economico dalla data di presa in carico in UVM. Solo in presenza di eventuali risorse residue, dopo la presa in carico di tutti i pazienti considerati prioritari perché più gravi, allora a partire dal 5 maggio si valuterà in ciascuna ASL la possibilità di aprire le domande anche ad altre gravi condizioni di non autosufficienza.
Insomma tutto sembra pronto per: dematerializzare la procedura amministrativa, assicurare tempi brevi di risposta, concedere i benefici economici con la massima appropriatezza, abbattere il numero delle domande di ammissione facendolo coincidere con i beneficiari che è possibile prendere in carico data la copertura finanziaria. "Abbiamo definito in maniera puntuale i beneficiari, perché se purtroppo dobbiamo contare su risorse comunque limitate, è dovere dell'Amministrazione Pubblica non strumentalizzare la condizione di bisogno e non creare aspettative esagerate. - sottolinea l'assessore regionale al Welfare e alle politiche della Salute Elena Gentile - Quel che ci preme è supportare al massimo i progetti di presa in carico domiciliare per anziani e disabili non autosufficienti gravissimi, concedendo l'Assegno di Cura. Ma ci preme anche evidenziare che questo 2014 sarà anche l'anno in cui tutti i non autosufficienti potranno contare su una rete di servizi domiciliari più capillare e qualificata.
La Puglia smette di essere fanalino di coda per il LEA dell'Assistenza Domiciliare Integrata (ADI)". Per il 2013, infatti, l'indicatore atteso di copertura ADI per la Puglia passa dal 2,2% (2012) a un valore stimato di 2,8% (dati non ufficiali, in corso di validazione). Inoltre il 2014 è l'anno in cui troveranno attuazione i progetti finanziati dal Piano di Azione e Coesione per circa 79 Meuro per il potenziamento di SAD e ADI per gli Anziani. E la Regione licenzierà entro il mese di marzo le Linee Guida per le Cure Domiciliari Integrate che finalmente recepiscono anche per la Puglia gli indirizzi nazionali che risalgono ormai al 2006. Ulteriori novità anche sul versante degli investimenti: già selezionati e in corso di ammissione a finanziamento i progetti per il completamento dei 3 Centri per il Risveglio programmati in Puglia, a Triggiano (BA), a Ceglie Messapica (BR) e a Canosa (BT).
(Fonte: PressRegione - Agenzia Giornalistica)
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