La nuova stagione influenzale
Con 105 casi ogni mille assistiti, la scorsa stagione influenzale è stata rubricata a incidenza “medio alta”. Un trend che conferma l’importanza della vaccinazione soprattutto per le persone anziane tra le quali l’incidenza, anche grazie al vaccino, si è fermata a 37 casi su mille.
E’ invece tra i bambini che l’influenza colpisce di più (l’incidenza è stata di 265 su mille tra 0 e 4 anni e di 194 su mille tra 5 e 14 anni). Ma sulla scelta di vaccinare o meno quelli al di sotto dei 5 anni la comunità scientifica è tutt’ora incerta. Raccomandata in Usa e Canada, ma in soli 4 Paesi della UE (Gran Bretagna, Finlandia, Ungheria e Malta), la vaccinazione sotto i 5 anni sconta il fatto che i dati sulla copertura vaccinale sono ancora insufficienti per una valutazione definitiva sul suo impatto. Ma ciò non vuol dire, scrive il ministerro della Salute nelle sue raccomandazioni per la stagione influenzale 2013-2014, che vi siano controindicazioni a vaccinare comunque i bambini sani a quell’età. E’ il pediatra che deve decidere caso per caso secondo le proprie valutazioni. Anche sull’età minima per la copertura vaccinale pubblica degli anziani il dibattito è aperto. Tant’è che il ministero annuncia che aprirà tavoli di lavoro per valutare l’opzione di abbassare la soglia dai 65 anni attuali a i 50 anni, a partire dalla stagione 2014-2015, come raccomandato da numerosi studi farmaco-economici che dimostrano quanto sia più conveniente la vaccinazione rispetto alle spese sanitarie di un’influenza a quell’età. Il vaccino per la prossima stagione è comunque già stato isolato e secondo le indicazioni dell’Oms conterrà anche le nuove varianti di virus circolanti. La campagna di vaccinazione si concentrerà tra ottobre e dicembre e comprenderà per l’appunto gli over 65 e diverse categorie a rischio tra i quali i soggetti affetti da patologie croniche, donne al secondo e terzo mese di gravidanza e lavoratori delle forze di polizia e altre categorie addette ai servizi pubblici. Tra le categorie a rischio, e quindi inserite nel programma di vaccinazione, rientra ovviamente tutto il personale sanitario. Il vaccino è efficace già con una sola dose, tranne che per i bambini al di sotto dei 9 anni mai vaccinati, per i quali sono raccomandate due dosi a distanza di 4 settimane una dall’altra. Fonte: Quotidiano Sanità